L’Autobiografia incontra la Medicina Narrativa con “My Life in Europe”

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Che la Medicina narrativa e la scrittura autobiografica siano vicine, anche geograficamente, è un dato di fatto. Ritrovarsi insieme, ad Arezzo, con Stefania Polvani, Presidente della Società Italiana di Medicina narrativa e Maria Pia Urbani, collega e facilitatrice della SIMeN, a pochi chilometri di distanza da Anghiari, dove è nata la Libera Università dell’Autobiografia (LUAA), è quantomeno emozionante.

Lasciandoci andare a riflessioni sul valore della scrittura autobiografica come strumento per prendersi cura di sé in ogni momento della propria vita, anche e soprattutto nelle situazioni di fragilità e di malattia, siamo andate inevitabilmente a parlare del Progetto europeo Erasmus +, “My Life in Europe”, rivolto a adulti over 60 con o senza disabilità, che ha come obiettivo la realizzazione di un gioco “serio”, in versione cartacea e digitale, una web app gratuita e scaricabile dal sito https://mylifeineurope.nkey.it/  su PC, tablet e cellulare, e di un manuale metodologico, per la diffusione della scrittura autobiografica nel contesto europeo.

In sintesi, il gioco consiste in una serie di mazzi di carte, caratterizzate, ciascuna, da un’immagine, una parola ed una proposta di scrittura, che i giocatori, da soli o in gruppo, aiutati da un facilitatore, utilizzano come sollecitazioni per scrivere di sé. Alla fine di ogni “partita” tutti gli scritti possono essere scaricati in PDF e condivisi con persone di paesi diversi, contribuendo così alla realizzazione di un archivio europeo delle memoria.

Non solo. Gli stimoli narrativi, dati dalle carte, sono disposti in ordine cronologico, a partire dal nome e dal primo ricordo, per poi attraversare la prima infanzia, le emozioni, I compagni di scuola, I primi amori, le fermate, i desideri, le cadute, le conquiste, fino ad arrivare alla fine del gioco, la sessantaquattresima carta della versione più lunga, come nel Gioco dell’Oca. Rileggendo I propri scritti e giocando varie partite, perché ogni volta scriviamo cose diverse su una stessa sollecitazione, possiamo tessere la trama della nostra autobiografia.

In questo modo, sia da soli, nella propria stanza, sia in un gruppo, ciascuno può prendersi cura di sé e dell’altro, all’interno di un contesto narrativo in cui il facilitatore favorisca l’ascolto, la condivisione, il non giudizio. Ecco che dopo una fermata, legata ad una malattia propria o di un familiare possiamo, attraverso la scrittura, ritrovare un nuovo equilibrio, una nuova consapevolezza, stare meglio e preparare una nuova partenza, a qualsiasi età.

Durante il prossimo incontro (LTTA: Learning, Teaching, Training Activities) in Portogallo, i vari partner, gli italiani Nkey srl, capofila, la LUAA e  la Fondazione ASPHI, l’organizzazione polacca CEBS, la romena Associatia Pro Xpert  e l’ associazione portoghese Vai Avante, metteranno in comune le loro competenze per realizzare nuovi mazzi di carte con tematiche diverse e nuove potenzialità di sviluppo del gioco.

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