La marea delle emozioni

Non mi sono mai mancate le parole, eppure trovo difficile trovarle in questo momento. Sento una specie di pudore ad esprimere i sentimenti che provo, come se non li ritenessi adeguati o non potessi trovare parole abbastanza adeguate. Partecipare alla webinar è stato un momento di riflessione e di condivisione importante per me, ho sentito le parole che avevo dentro dette da altri, da simili, è stato importante sapere di non essere soli. Quando tutto è cominciato pensavo fosse un altro allarme che si sarebbe risolto come gli altri (sars, mers, aviaria, ebola…), Invece siamo stati catapultati in una situazione che aveva del surreale, la responsabilità che ho sentito era altissima: verso i miei familiari principalmente, verso i pazienti, i loro familiari, la gente comune che faceva domande alle quali non sempre c’era una risposta. È stato come rivivere i primi dieci anni dell’AIDS in 15 giorni! Sono svanite tutte le certezze consolidate dall’esperienza, abbiamo dovuto fare i conti con la carenza dei DPI (mai successo!), ci siamo costruiti nuove procedure, abbiamo dato fondo a tutte le energie che avevamo, e anche a quelle che non avevamo. Ho dovuto combattere tra preoccupazione, rabbia perché la situazione non consentiva di lavorare con gli standard a cui eravamo abituati, gratitudine per il sostegno di tutti, consapevolezza che lo stesso non sarebbe durato e quindi rimaneva un fondo di amarezza. È stato come essere messi in un frullatore! E ora cosa è rimasto? La consapevolezza, come se ce ne fosse bisogno, della fragilità umana, la voglia di godere delle cose belle e importanti della vita: la famiglia, gli affetti, la natura. Si, ho voglia di tranquillità e di cose belle, quelle che fanno bene al cuore. Ringrazio ancora dell’invito alla webinar perché è stata un’occasione di condivisione e di confronto, spero ci siano ancora eventi a cui poter partecipare.

Daniela

Condividi l'articolo

Ultime storie inviate